martedì 14 ottobre 2008

BONO VOX CON UNA LETTERA AL CONCERTO IN MEMORIA DI BIG LUCIANO


Al concerto di Petra (in Giordania) organizzato da Nicoletta Mantovani per commemorare Luciano Pavarotti, Bono Vox avrebbe tanto voluto presenziare. C'erano Zucchero, Sting, Jovanotti, Placido Domingo e José Carreras. Ma Bono no, a causa di impegni a New York (si vocifera un nuovo video del gruppo).


Ma ha scelto di essere presente lo stesso con una lettera per la piccola Alice, l'ultima figlia del grande Maestro. In alcuni passaggi si legge:

«Lascia che ti dica chi era tuo padre. Qualcuno canta l'opera, ma lui era l'opera: era un vulcano che sprizzava fuoco e amore per la vita. Un uomo grande e generoso, umile, con un gran senso di servizio verso i più poveri».
«Era un wrestler, se voleva una cosa non potevi dirgli di no. Si piazzò in casa mia, fece amicizia con la nostra governante Teresa; e tutte le mattine quando scendevo a colazione, davanti ai cornflakes Teresa mi chiedeva: "Ha scritto la canzone per il Maestro?". Durante la guerra dei Balcani finimmo a Mostar. Sull'aereo delle forze di pace tirò fuori un gran pezzo di parmigiano e mi disse: "Questo è il miglior formaggio del mondo". Andai a trovarlo a Pesaro per registrare, cantò nella stanza da letto: per cantare, lui doveva mangiare e poi dormire. In pochi giorni ingrassai di una tonnellata». Il ritratto sfocia in un repertorio di definizioni assai incisive, quasi musicali in inglese: «Era così grande che non lo si può mettere in nessuna categoria. Era belcanto, punk-rocker, amante della vita, faceva il vino, mangiava formaggi, era un attivista, un attore, un cantante, un interprete e un uomo sexy, la cui vita si riaccese quando s'innamorò di tua madre Nicoletta e nascesti tu, Alice: e noi sappiamo che lo rivedrai».

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