E' una vera e propria bufera quella che sta investendo Last.FM, la piattaforma di social network della CBS che consente di condividere i gusti musicali in rete. Tutto è iniziato quando la scorsa settimana è apparso nelle liste di Last.fm l'ultimo album degli U2, "No Line On The Horizon". Un guaio tutto made in Universal, è utile precisarlo, perchè i file dell'album erano stati messi in rete dalla filiale australiana della major, per sbaglio, ben due settimane prima lo start ufficiale.
Messo in rete, poi tolto, nel frattempo già duplicato e circolante sui pc di migliaia di downloaders. Fino a finire nelle liste di Space.fm. E qui inizia la seconda parte del melodramma. Voci autorevoli rivelano che Last.fm abbia fornito alla RIAA i dati degli utenti che possedevano il brano illegittimamente, al fine di identificarli e denunciarli per violazione del copyright. Uno scandalo che aveva messo già in azione le associazioni per la difesa della privacy e fatto calare le connessioni alla piattaforma. Così questa mattina il fondatore di last.fm Richard Jones è+ stato costretto a smentire di aver fornito o di voler fornire dati alla RIAA.
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